Da luglio 2013 sulla nostra pagina Facebook abbiamo attivato una rubrica dove illustriamo, con tanto di reportage fotografico, luoghi nascosti e incantevoli del Lazio. Con il sottotitolo dell’album “Luoghi incantati di una regione italiana ultimamente poco valorizzata” intendiamo esprimere il nostro disappunto sullo stato di incuria e abbandono in cui versano tanti bellissimi monumenti della regione. Il Lazio come ha scritto Tullio De Mauro è un “mostrum” un relitto dello Stato Pontificio, una corona di regioni intorno Roma che con le sue succesioni papali determinava il destino sociale e culturale (talvolta anche linguistico) delle popolazioni locali. Per interesse e per la distanza noi trattiamo, in particolar modo, il territorio di quella, che prima del 1870, era la cosidetta “Campagna di Roma” ovvero la regione a sud di Roma tra la riva sinistra del Tevere e Terracina, e tra i Monti Simbruini e il mare. Era la sopravvivenza del Latium Vetus il cuore di quella cultura latina che, insieme a quella greca, si irradierà in tutto il mondo occidentale. Tracce di questa antichissima storia si vedono ovunque in luoghi e angoli nascosti spesso da brutture moderne. Una regione divisa tra mare, alte montagne, pesanti bianchi “blocchi” calcarei come i lepini, e scura polvere vulcanica cosparsa dal Vulcano Laziale a formare una campagna collinare che digrada dolcemente verso lagune e impenetrabili foreste. Potete trovare nell’album “Viaggio Folkturistico alla scoperta del Lazio” alcune foto di luoghi come, ad esempio, gli Archi di San Lidano nella campagna di Sezze, un curioso manufatto che, abbiamo sperato, non vedesse Giacobbo il quale lo avrebbe portato a tesi delle origini inca di Sezze. Abbiamo pubblicato foto di Norba la città rocciosa, una delle colonie latine della Roma repubblicana. Tuffatevi quindi nella visione di queste bellezze, le foto sono rigorosamente fatte da noi, con nostre descrizioni e didascalie evitando uno sterile copia e incolla da internet.