La scuola dei canti contadini a Giulianello
Ognuno ha le sue star, degli idoli da seguire. Nomi altisonanti come, non so, Madonna, Britney Spear o nel rock come una Amy Lee degli Evanescense. Voci molto belle, eteree e certo si evanescenti, perse in un filtro in un effetto da studio di registrazione. Per carità, anche noi non disdegnamo l’uso della tecnologia, necessaria per divulgare i nostri lavori. Eppure nel nostro stato, quasi patologico, di possessione da canti tradizionali siamo stati rapiti da un gruppo di voci nate nelle fatiche dei campi e nel pathos religioso. Le donne di Giulianello un gruppo di signore di un incantevole paesino alle pendici dei monti lepini nella provincia di Latina, sono per noi delle vere star. Quando abbiamo sentito per la prima volta il canto della passione, un insieme di vibrazioni hanno scosso le nostre empie esistenze. Un canto antico non assoggettato alle fredde regole del temperamento equabile, una melodia che Giovanna Marini, quando le ha presentate in un concerto ha definito di tipo modale, un tecnicismo che ne spiega bene l’importanza. Eppure i loro canti sono vivi, parlano di lavoro nei campi, di sfruttamento, temi di innegabile attualità. Quando abbiamo avuto modo di incontrarle al Lago Cantato (una bellissima iniziativa per commerare Raffaele Marchetti che si tiene ogni anno al lago di Giulianello) e sentirle da vicino è incredibile la loro capacità vocale che non sfigurerebbe di fronte la più importante scuola jazz o classica. Venerdì 13 febbraio nella sede dell’A.S.B.U.C. a Giulianello avremo l’onore di cantare con loro e Giovanna Marini.