Il cardo, una pianta spinosa che cresce tra i sassi, in luoghi aspri e aridi. Buona da mangiare ma dal sapore amaro, eppure ha un fiore bellissimo, violaceo. Bello e amaro come le storie di un territorio pieno di contrasti come i monti Lepini. “Fiore di Cardo” è il nome che i Canusìa hanno scelto per il loro primo lavoro discografico uscito lo scorso 12 settembre e presentato ufficialmente per la festa del crowdfounding (che ha reso possibile l’ultimazione del disco) con Musicraiser presso l‘Osteria Fargiani di Sezze. L’uscita è stata anticipata dal videoclip “Mamma mamma damme cento lire” pubblicata su youtube la scorsa primavera. Il 5 dicembre il disco, una raccolta di canti popolari dei monti Lepini, approda nella capitale e sarà presentato nel Nuovo Cinema Palazzo, locale simbolo della riconquista degli spazi culturali a Roma con l’iniziativa CASI NO. Gli ospiti della serata saranno Giulia Anania. Cantautrice romana, ha scritto canzoni per vari artisti tra cui Emma Marrone, Annalisa con la casa discografica Warner Chappel ed è l’ideatrice di “Bella Gabriella” uno spettacolo suggestivo sulle canzoni di Gabriella Ferri. Alessandro Pieravanti percussionista de “il Muro del Canto” gruppo folk-rock romano e autore di “500 e altre storie” una raccolta di racconti. Andrea Ruggiero violinista fondatore del gruppo Operaja Criminale, ha collaborato con vari artisti italiani tra cui Riccardo Sinigallia, Marina Rei, Giorgio Canali, Niccolò Fabi, Nada. Daniele Coccia cantante de “il Muro del Canto” e dei Montelupo con i quali ha inciso il Canzoniere Anarchico. Daniele Fusacchia organettista del gruppo Malancia di Roma.
Storia di Fiore di Cardo
L’album è il frutto di un lavoro durato circa 7 anni alla ricerca di canti e testimonianze di vita passata nei paesi dei Monti Lepini, territorio di provenienza dei Canusìa. Il repertorio raccolto durante le interviste comprende brani vocali spesso frammentati sui quali i Canusìa hanno operato una rielaborazione per renderli fruibili ad un ascolto attuale. La scelta è ricaduta su un’antologia di 11 brani, tre dei quali sono un’elaborazione dell’opera di raccolta ed edizione di Graziella Di Prospero (importante cantante e ricercatrice di musica popolare del Lazio attiva negli anni ’70) e 8 brani sono stati raccolti e rielaborati dai Canusìa nei Monti Lepini tra il 2007 e il 2014. Le canzoni rievocano un mondo passato e tradizionale i cui aspetti di vita sono ancora attuali. Ritroviamo nei canti di lavoro delle braccianti lepine il lamento della fatica e dello sfruttamento che vivono oggi le comunità straniere. La subalternità della donna ma allo stesso tempo la ribellione di cui si sono rese protagoniste le donne contadine di Sezze. La forte opposizione anticlericale lepina, l’altra faccia di un sentimento religioso vivo e popolare legato ai cicli stagionali. Le canzoni di emigrazione, che attraverso le storie e i drammi dei viaggi di inizio novecento, ci fanno capire il sentimento di speranza e di ricerca delle felicità dei migranti di oggi. E poi filastrocche, stornelli di malavita e storie cantate.In alcune canzoni del disco sono presenti collaborazioni con alcuni musicisti storici e attuali della scena folk italiana e non solo: le ciaramelle di Gianni Perilli, noto musicista che ha collaborato con Eugenio Bennato, Tullio De Piscopo, Pino Daniele, Ennio Morricone, Peppe Barra e tanti altri, il violino di Andrea Ruggiero del gruppo Operaja Criminale che ha collaborato con numerosi artisti italiani (Riccardo Sinigallia, Marina Rei, Giorgio Canali), Alessandro Pieravanti (percussioni) del gruppo romano Il Muro del Canto, Desirèe Infascelli (fisarmonica) della Banda Jorona, Rosario Liberti (tuba) del Circo Diatonico e Orchestrina Biancosarti, Armando Cacciotti (organetto, zampogna) della Compagnia Popularia, Silvino D’Amico (fisarmonica), Guglielmo Nodari (fisarmonica, percussioni). Le registrazioni sono state effettuate a Roma dal mese giugno 2014 a giugno 2015 presso lo Snakes Studio e presso il Consorzio ZDB di Sermoneta, il missaggio e il mastering è stato curato da Paolo Panella presso Altipiani Studios di Roma.